Gli addolcitori

da | 15.05.23

Il tema degli addolcitori non e’ centrale rispetto all’acqua destinata al consumo umano. La presenza di calcare e’ sicuramente un problema per l’utilizzo tecnico dell’acqua, le incrostazioni rovinano gli elettrodomestici, impongono l’utilizzo di ammorbidenti o brillantanti nei lavaggi, gli impianti il riscaldamento dell’acqua calda sono vittime del deposito del calcare, perdendo efficienza e deteriorandosi.

 Le resine a scambio ionico lavorano sul principio di catturare uno ione e cedere a colmare la lacuna con un’altro ione. Nel caso del Calcare (CaCO3) lo ione calcio viene sostituito da uno ione sodio.

Le resine che fungono da collettore devono essere rigenerate continuamente in maniera che vi sia sempre disponibile sodio per lo scambio. Si avrà quindi un ciclo di lavaggio in cui le resine ormai cariche di ione Calcio verranno lavate e rigenerate con una soluzione fortemente satura di ione Sodio.

 Tecnicamente gli addolcitori sono costituiti da candele contenenti resine e un tino contenente salamoia. Dal quale viene prelevata la quantità necessaria di soluzione salina per il lavaggio e la rigenerazione. Il prodotto di questo processo viene poi scartato nelle acque reflue.